RADIO SANTA MARIA IN SELVA

venerdì 15 novembre 2013

LETTERA DEL PADRE GENERALE DELL'ORDINE DI SANT'AGOSTINO

Chiesa  S. Michele in clarin, Boho (filippine)
crollata dal terremoto
Carissimi fratelli in Sant’Agostino,
come è ben noto il Nostro Ordine ha una forte presenza Agostiniane nelle Isole Filippine. Dopo la duplice tragedia che queste Isole Filippine hanno sofferto, il Consiglio Generale dell’Ordine si unisce al cuore delle sorelle e fratelli che là sono in difficoltà e sollecita e si fa promotore di un concreta solidarietà materiale, oltre che umana e spirituale; sempre secondo le possibilità di ciascuno.
1 ** A causa del terremoto ultimo scorso anche alcune nostre chiese e costruzioni religiose sono state fortemente danneggiate. Una di queste costruzioni fu il “Santuario del Santo Niño de Cebú” la cui torre è stata completamente distrutta.
2 ** Ultimamente, in questi giorni, il tifone ha gravemente danneggiato il “Monasterio de la Santísima
Scena commovente in  Leyte, filippine a causa del tifone
Trinidad – Ormoc City – isola di Leyte” dove vivono le nostre sorelle di Vita Contemplativa. Gli edifici del monastero e della Chiesa sono rimasti completamente senza tetto, alle intemperie e alla pioggia. Tutta la casa poi è rimasta gravemente danneggiata. Purtroppo laggiù è il periodo delle piogge e vi è il grave pericolo che si danneggino ulteriormente gli stessi muri degli edifici. Questo di cui parliamo, è un monastero in cui le vocazioni sono abbondanti e le giovani promesse stanno sotto la pioggia giorno e notte e hanno bisogno di qualunque aiuto. Si può ben capire ciò che succede: a migliaia di famiglie, anche alle nostre sorelle, manca il minimo indispensabile per vivere; anche un tetto. La notizia ci è arrivata oggi dalla “Nueva Scotia” grazie alla M. Gloria Camalon; infatti in Ormoc e in Mohon, Cebú non ci sono comunicazioni. Manca infatti la corrente elettrica.
Anche a Mohon City hanno avuto danni rilevanti, al monastero, al Santuario e alla scuola, a causa del terremoto; non però così gravi come in questi giorni in Ormoc City.
CHI PUÒ E LIBERAMENTE DESIDERA COLLABORARE CON UN QUALCHE AIUTO MATERIALE, SUPPLICHIAMO CHE IL DENARO VENGA INVIATO A QUESTO NUMERO DI CONTO BANCARIO DELLA NOSTRA CURIA GENERALE; SPECIFICANDO CONTEMPORANEAMENTE IL MOTIVO; OPPURE INDICANDOLO AL PADRE ECONOMO GENERALE.


P. Alejandro Moral, Priore Generale, OSA

martedì 5 novembre 2013

IL PAPA CON I POVERI E MISERI

GAUDIUM ET SPES 

 88.Il compito dei cristiani nell'aiuto agli altri paesi I cristiani cooperino volentieri e con tutto il cuore all'edificazione dell'ordine internazionale, nel rispetto delle legittime libertà e in amichevole fraternità con tutti. Tanto più che la miseria della maggior parte del mondo è così grande che il Cristo stesso, nella persona dei poveri reclama come a voce alta la carità dei suoi discepoli. Si eviti questo scandalo: mentre alcune nazioni, i cui abitanti per la maggior parte si dicono cristiani, godono d'una grande abbondanza di beni, altre nazioni sono prive del necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di miserie. Lo spirito di povertà e d'amore è infatti la gloria e il segno della Chiesa di Cristo. Sono, pertanto, da lodare e da incoraggiare quei cristiani, specialmente i giovani, che spontaneamente si offrono a soccorrere gli altri uomini e le altre nazioni. Anzi spetta a tutto il popolo di Dio, dietro la parola e l'esempio dei suoi vescovi, sollevare, nella misura delle proprie forze, la miseria di questi tempi; e ciò, secondo l'antico uso della Chiesa, attingendo non solo dal
superfluo, ma anche dal necessario. Le collette e la distribuzione dei soccorsi materiali, senza essere organizzate in una maniera troppo rigida e uniforme, devono farsi secondo un piano diocesano, nazionale e mondiale; ovunque la cosa sembri opportuna, si farà in azione congiunta tra cattolici e altri fratelli cristiani. Infatti lo spirito di carità non si oppone per nulla all'esercizio provvido e ordinato dell'azione sociale e caritativa; anzi l'esige. È perciò necessario che quelli che vogliono impegnarsi al servizio delle nazioni in via di sviluppo ricevano una formazione adeguata in istituti specializzati.
 89. Efficace presenza della Chiesa nella comunità internazionale La Chiesa, in virtù della sua missione divina, predica il Vangelo e largisce i tesori della grazia a tutte le genti. Contribuisce così a rafforzare la pace in ogni parte del mondo, ponendo la conoscenza della legge divina e naturale a solido fondamento della solidarietà fraterna tra gli uomini e tra le nazioni. Perciò la Chiesa dev'essere

assolutamente presente nella stessa comunità delle nazioni, per incoraggiare e stimolare gli uomini alla cooperazione vicendevole. E ciò, sia attraverso le sue istituzioni pubbliche, sia con la piena e leale collaborazione di tutti i cristiani animata dall'unico desiderio di servire a tutti. Per raggiungere questo fine in modo più efficace, i fedeli stessi, coscienti della loro responsabilità umana e cristiana, dovranno sforzarsi di risvegliare la volontà di pronta collaborazione con la comunità internazionale, a cominciare dal proprio ambiente di vita. Si abbia una cura particolare di formare in ciò i giovani, sia nell'educazione religiosa che in quella civile.
 90. La partecipazione dei cristiani alle istituzioni internazionali Indubbiamente una forma eccellente d'impegno per i cristiani in campo internazionale è l'opera che si presta, individualmente o associati, all'interno degli istituti già esistenti o da costituirsi, con il fine di promuovere la collaborazione tra le nazioni. Inoltre, le varie associazioni cattoliche internazionali possono servire in tanti modi all'edificazione della comunità dei popoli nella pace e nella fratellanza. Perciò bisognerà rafforzarle, aumentando il numero di cooperatori ben formati, con i necessari sussidi e mediante un adeguato coordinamento delle forze. Ai nostri giorni, infatti, efficacia d'azione e necessità di dialogo esigono iniziative collettive. Per di più simili associazioni giovano non poco a istillare quel senso universale, che tanto conviene ai cattolici, e a formare la coscienza di una responsabilità e di una solidarietà veramente universali. Infine è auspicabile che i cattolici si studino di cooperare, in maniera fattiva ed efficace, sia con i fratelli separati, i quali pure fanno professione di carità evangelica, sia con tutti gli uomini desiderosi
della pace vera. Adempiranno così debitamente al loro dovere in seno alla comunità internazionale. Il Concilio, poi, dinanzi alle immense sventure che ancora affliggono la maggior parte del genere umano, ritiene assai opportuna la creazione d'un organismo della Chiesa universale, al fine di fomentare dovunque la giustizia e l'amore di Cristo verso i poveri. Tale organismo avrà per scopo di stimolare la comunità cattolica a promuovere lo sviluppo delle regioni bisognose e la giustizia sociale tra le nazioni.

sabato 2 novembre 2013

PACE A TUTTI NOI

Quando mettiamo i nostri problemi nelle mani di Dio,
Egli metterà pace dentro nei nostri cuori.
E' proprio vero se noi abbiamo la capacità di scrutare la coscienza dell'uomo nel suo più intimo nel cuore, può cambiare l'uomo e cambia l'uomo cambia anche il mondo in un mondo più vivibile...

Benvenuto!!!

Cari Visitatori è stato creato questo BLOG a motivo di poter raggiungere il messaggio di Giustizia e pace a tutto il mondo con le parole di Sant'Agostino sull'insegnamento di Gesù Cristo...

Nilo