RADIO SANTA MARIA IN SELVA

giovedì 21 giugno 2012

IL MONDO PRESENTE


















La donna adultera.
Il Signore ha condannato il peccato, non l'uomo. Bisogna tenerne conto per non separare, nel Signore, la verità dalla bontà. Il Signore è buono e retto. Amalo perché è buono, temilo perché è retto.
   La vostra Carità ricorda che nel precedente discorso, prendendo spunto dal brano evangelico, vi abbiamo parlato dello Spirito Santo. Il Signore aveva invitato i credenti in lui a bere lo Spirito Santo, parlando in mezzo a coloro che avevano intenzione di prenderlo e volevano ucciderlo, ma non ci riuscivano perché egli ancora non voleva. Appena ebbe detto queste cose, nacque tra la folla un forte dissenso intorno a lui. Alcuni sostenevano che egli era il Cristo, mentre altri facevano osservare che il Cristo non poteva venire dalla Galilea. Coloro poi che erano stati mandati ad arrestarlo, ritornarono con le mani pulite e pieni di ammirazione per lui. Resero, anzi, testimonianza alla sua divina dottrina, quando alla domanda di quelli che li avevano mandati: Perché non lo avete condotto?, essi risposero: Nessun uomo ha mai parlato come parla costui. Egli infatti aveva parlato così perché era Dio e uomo. Tuttavia i farisei, rifiutando la testimonianza delle guardie, replicarono: Anche voi siete stati sedotti? Vediamo infatti che vi siete deliziati dei suoi discorsi. C'è forse alcuno dei capi o dei farisei che gli abbia creduto? Ma questa gentaglia, che non conosce la legge, è maledetta! (Gv 7, 45-49). Quelli che non conoscevano la legge, credevano in colui che aveva dato la legge; egli invece veniva disprezzato da quelli che insegnavano la legge, affinché si adempisse ciò che il Signore stesso aveva detto: Io sono venuto perché vedano quelli che non vedono e quelli che vedono diventino ciechi (Gv 9, 39). Ciechi infatti son diventati i dottori farisei, mentre sono stati illuminati i popoli che non conoscevano la legge, ma che hanno creduto nell'autore della legge.
(Agostino, commento sul Vangelo di S. Giovanni,Omelia33, 1)

Riflessione: S. Agostino ci fa presente ancora una volta quale l'antidoto per la malattia nel mondo che regna il caos; di iniettare una dose della potenza dello Spirito Santo in cui si distingue chiaramente il cammino sia del mondo, le persone, e la società. In questa riflessione S. Agostino vuole ripristinare il vero senso della legge Divina e la legge umana che sia tutto al favore dell'uomo, la legge Divina non condanna l'uomo ma condanna l'errore dell'uomo e per questo l'uomo è stato sempre insegnato dei comandamenti e soprattutto il comandamento dell'amore e della carità che l'errore dell'umanità ad essere sconfitta ma gli uomini si salvino. In questo forte collegamento sulla legge Divina e la legge umana; la legge umana mette presente oppure in atto a tutto il mondo la legge divina perché la legge Divina e la legge umana hanno lo stesso soggetto la persona che nella sua intera dignità va sempre rispettata per questa la supremazia della giustizia e della pace rende l'uomo capace di essere libero per amore perché la giustizia e pace sono frutti di doni dello Spirito Santo. E' questo è il vero parametro nel distinguere dell'errore dell'uomo nei suoi peccati, angoscia, angherie, la sete di vendetta, l'egoismo, la trascuratezza del proprio dovere, la disonesta, il male che sta dilagando nel mondo in cui va esorcizzata sulla carità, amore, giustizia e pace che è la potenza dello Spirito Santo.

martedì 12 giugno 2012

DARE LA VITA PER GLI AMICI

Quanti ci accostiamo alla mensa del Signore, dove riceviamo il corpo e il sangue di colui che ha offerto la sua vita per noi, dobbiamo anche noi dare la vita per i fratelli.
 Il Signore, fratelli carissimi, ha definito l'apice dell'amore, con cui dobbiamo amarci a vicenda, affermando: Nessuno può avere amore più grande che dare la vita per i suoi amici (Gv 15, 13). A quanto aveva detto prima: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi (Gv 15, 12), aggiunge quanto avete appena ascoltato: Nessuno può avere amore più grande che dare la vita per i suoi amici. Ne consegue ciò che questo medesimo evangelista espone nella sua lettera: Allo stesso modo che Cristo diede per noi la sua vita, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli (1 Io 3, 16), precisamente amandoci a vicenda come ci amò Cristo che diede la sua vita per noi. (Agostino, Commento su S. Giovanni "Omelia 84,1)

Riflessione: 
          S. Agostino sottolinea il comandamento dell'amore in cui noi cristiani dobbiamo avere la stessa altezza in cui tutta la vita del Signore Gesù Cristo ha dimostrato a noi come esempio perfetto; sicché richiama di continuare tale sensibilità dell'amore verso al prossimo soprattutto il bisognoso.
             Ricalibrare tale dignità cristiana, dobbiamo rivedere la situazione che ripercorre la nostra riflessione su; lo sfruttamento minorile nel campo di lavoro, molti paesi, non danno mai una tutela ai minori di avere la dignità nel campo di lavoro, i minori lavorano per sopravvivere dove nella loro crescita evidente mancheranno la cultura, educazione, assistenza per elevare il tenore di vita e non hanno mai una scelta se non di vivere tale miseria che hanno iniziato sin da piccoli; cosa ci richiama il comandamento? Il comandamento restituisce la vera dignità del senso della regalità di Cristo, sicché i veri re, governanti si preoccupano di dare la vera dignità del suo popolo donando la sua vita non a scapito del proprio interesse della brama di ricchezza ma su distribuire il bene comune della nazione, che nessuno mai soffra l'ingiustizia; La cultura e l'educazione sono il canale che porta al progresso della nazione e di vivere l'adeguata dignità che l'uomo non si limita se stesso di sopravvivere ma di vivere dignitosamente la vita che ha donato il Creatore.

martedì 5 giugno 2012

BISOGNA NASCERE DI NUOVO "Omelia di S. Agostino"

Ci sono due nascite: una dalla carne, l'altra dallo Spirito. Ambedue sono irripetibili. Cerca d'intendere la nascita spirituale così come Nicodemo comprese quella secondo la carne. Chi nasce dalla Chiesa cattolica, nasce da Sara; chi nasce dall'eresia, nasce dalla schiava, sempre però dal seme di Abramo.
 Viene a proposito la lettura evangelica che il Signore oggi ci ha procurato. Nella nostra esposizione e spiegazione del Vangelo secondo Giovanni noi seguiamo, come la vostra Carità ha potuto rendersi conto, l'ordine seguito dallo stesso evangelista. Sì, viene a proposito quello che oggi avete ascoltato dal Vangelo: Nessuno può vedere il regno di Dio se non nasce di nuovo da acqua e Spirito (Gv 3, 5).  E' giunto, infatti, il momento di rivolgere l'esortazione a voi che siete ancora catecumeni, e che, sebbene crediate già in Cristo, portate ancora il fardello dei vostri peccati. Ora, nessuno che sia carico di peccati, potrà vedere il regno dei cieli; poiché non regnerà con Cristo se non chi ha ottenuto la remissione dei peccati; e i peccati non sono rimessi se non a chi rinasce da acqua e Spirito Santo. Ma badiamo al senso di ogni parola; così gli indolenti vedranno con quanta sollecitudine bisogna affrettarsi a deporre il carico. Se avessero sulle spalle una soma pesante, come pietre o legna, o anche un carico prezioso, come frumento, vino o denaro, andrebbero di corsa a scaricarsi. Portano il carico dei loro peccati, e vanno così lenti! E' necessario correre a deporre un carico che opprime e sommerge. (Agostino, Omelia 11,1)

Riflessione: Le due nascite sia della carne e dello Spirito è un impegno molto grande di tutto l'uomo soprattutto di avere un autocoscienza di se stesso della propria debolezza nei peccati sia nella carne e sia nello spirito, a vantaggio degli uni agli altri di vivere di sani principi della vita è un vero rinnovamento della vita in cui uno/una radicalmente consapevole della propria conversione a scapito di vita comune oppure in armonia con gli altri nel bene comune; è molto intrigante che l'uomo immerso nel peccato sia nella concupiscenza della carne, nel materialismo come un soffocamento del proprio spirito di rendere la propria vita incapace di rivivere nella rettitudine, è questo l'egoismo che nuoce tutta l'intera umanità che percuote tutto il sistema; che porta a un male, sociale, morale, fisico e spirituale. p. Nilo

Benvenuto!!!

Cari Visitatori è stato creato questo BLOG a motivo di poter raggiungere il messaggio di Giustizia e pace a tutto il mondo con le parole di Sant'Agostino sull'insegnamento di Gesù Cristo...

Nilo