RADIO SANTA MARIA IN SELVA
mercoledì 20 novembre 2013
venerdì 15 novembre 2013
LETTERA DEL PADRE GENERALE DELL'ORDINE DI SANT'AGOSTINO
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Chiesa S. Michele in clarin, Boho (filippine) crollata dal terremoto |
Carissimi fratelli in
Sant’Agostino,
come è ben noto il Nostro
Ordine ha una forte presenza Agostiniane nelle Isole Filippine. Dopo la duplice
tragedia che queste Isole Filippine hanno sofferto, il Consiglio Generale
dell’Ordine si unisce al cuore delle sorelle e fratelli che là sono in
difficoltà e sollecita e si fa promotore di un concreta solidarietà materiale,
oltre che umana e spirituale; sempre secondo le possibilità di ciascuno.
1 ** A causa del
terremoto ultimo scorso anche alcune nostre chiese e costruzioni religiose sono
state fortemente danneggiate. Una di queste costruzioni fu il “Santuario del
Santo Niño de Cebú” la cui torre è stata completamente distrutta.
2 ** Ultimamente, in
questi giorni, il tifone ha gravemente danneggiato il “Monasterio de la
Santísima
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Scena commovente in Leyte, filippine a causa del tifone |
Anche a Mohon City hanno
avuto danni rilevanti, al monastero, al Santuario e alla scuola, a causa del
terremoto; non però così gravi come in questi giorni in Ormoc City.
CHI PUÒ E LIBERAMENTE
DESIDERA COLLABORARE CON UN QUALCHE AIUTO MATERIALE, SUPPLICHIAMO CHE IL DENARO
VENGA INVIATO A QUESTO NUMERO DI CONTO BANCARIO DELLA NOSTRA CURIA GENERALE;
SPECIFICANDO CONTEMPORANEAMENTE IL MOTIVO; OPPURE INDICANDOLO AL PADRE ECONOMO
GENERALE.
P. Alejandro Moral,
Priore Generale, OSA
martedì 5 novembre 2013
IL PAPA CON I POVERI E MISERI
GAUDIUM ET SPES
88.Il compito dei cristiani nell'aiuto agli altri paesi I cristiani cooperino volentieri e con tutto il cuore all'edificazione dell'ordine internazionale, nel rispetto delle legittime libertà e in amichevole fraternità con tutti. Tanto più che la miseria della maggior parte del mondo è così grande che il Cristo stesso, nella persona dei poveri reclama come a voce alta la carità dei suoi discepoli. Si eviti questo scandalo: mentre alcune nazioni, i cui abitanti per la maggior parte si dicono cristiani, godono d'una grande abbondanza di beni, altre nazioni sono prive del necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di miserie. Lo spirito di povertà e d'amore è infatti la gloria e il segno della Chiesa di Cristo. Sono, pertanto, da lodare e da incoraggiare quei cristiani, specialmente i giovani, che spontaneamente si offrono a soccorrere gli altri uomini e le altre nazioni. Anzi spetta a tutto il popolo di Dio, dietro la parola e l'esempio dei suoi vescovi, sollevare, nella misura delle proprie forze, la miseria di questi tempi; e ciò, secondo l'antico uso della Chiesa, attingendo non solo dal
superfluo, ma anche dal necessario. Le collette e la distribuzione dei soccorsi materiali, senza essere organizzate in una maniera troppo rigida e uniforme, devono farsi secondo un piano diocesano, nazionale e mondiale; ovunque la cosa sembri opportuna, si farà in azione congiunta tra cattolici e altri fratelli cristiani. Infatti lo spirito di carità non si oppone per nulla all'esercizio provvido e ordinato dell'azione sociale e caritativa; anzi l'esige. È perciò necessario che quelli che vogliono impegnarsi al servizio delle nazioni in via di sviluppo ricevano una formazione adeguata in istituti specializzati.
89. Efficace presenza della Chiesa nella comunità internazionale La Chiesa, in virtù della sua missione divina, predica il Vangelo e largisce i tesori della grazia a tutte le genti. Contribuisce così a rafforzare la pace in ogni parte del mondo, ponendo la conoscenza della legge divina e naturale a solido fondamento della solidarietà fraterna tra gli uomini e tra le nazioni. Perciò la Chiesa dev'essere
assolutamente presente nella stessa comunità delle nazioni, per incoraggiare e stimolare gli uomini alla cooperazione vicendevole. E ciò, sia attraverso le sue istituzioni pubbliche, sia con la piena e leale collaborazione di tutti i cristiani animata dall'unico desiderio di servire a tutti. Per raggiungere questo fine in modo più efficace, i fedeli stessi, coscienti della loro responsabilità umana e cristiana, dovranno sforzarsi di risvegliare la volontà di pronta collaborazione con la comunità internazionale, a cominciare dal proprio ambiente di vita. Si abbia una cura particolare di formare in ciò i giovani, sia nell'educazione religiosa che in quella civile.
90. La partecipazione dei cristiani alle istituzioni internazionali
Indubbiamente una forma eccellente d'impegno per i cristiani in campo internazionale è l'opera che si presta, individualmente o associati, all'interno degli istituti già esistenti o da costituirsi, con il fine di promuovere la collaborazione tra le nazioni. Inoltre, le varie associazioni cattoliche internazionali possono servire in tanti modi all'edificazione della comunità dei popoli nella pace e nella fratellanza. Perciò bisognerà rafforzarle, aumentando il numero di cooperatori ben formati, con i necessari sussidi e mediante un adeguato coordinamento delle forze. Ai nostri giorni, infatti, efficacia d'azione e necessità di dialogo esigono iniziative collettive. Per di più simili associazioni giovano non poco a istillare quel senso universale, che tanto conviene ai cattolici, e a formare la coscienza di una responsabilità e di una solidarietà veramente universali.
Infine è auspicabile che i cattolici si studino di cooperare, in maniera fattiva ed efficace, sia con i fratelli separati, i quali pure fanno professione di carità evangelica, sia con tutti gli uomini desiderosi
della pace vera. Adempiranno così debitamente al loro dovere in seno alla comunità internazionale. Il Concilio, poi, dinanzi alle immense sventure che ancora affliggono la maggior parte del genere umano, ritiene assai opportuna la creazione d'un organismo della Chiesa universale, al fine di fomentare dovunque la giustizia e l'amore di Cristo verso i poveri. Tale organismo avrà per scopo di stimolare la comunità cattolica a promuovere lo sviluppo delle regioni bisognose e la giustizia sociale tra le nazioni.
88.Il compito dei cristiani nell'aiuto agli altri paesi I cristiani cooperino volentieri e con tutto il cuore all'edificazione dell'ordine internazionale, nel rispetto delle legittime libertà e in amichevole fraternità con tutti. Tanto più che la miseria della maggior parte del mondo è così grande che il Cristo stesso, nella persona dei poveri reclama come a voce alta la carità dei suoi discepoli. Si eviti questo scandalo: mentre alcune nazioni, i cui abitanti per la maggior parte si dicono cristiani, godono d'una grande abbondanza di beni, altre nazioni sono prive del necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di miserie. Lo spirito di povertà e d'amore è infatti la gloria e il segno della Chiesa di Cristo. Sono, pertanto, da lodare e da incoraggiare quei cristiani, specialmente i giovani, che spontaneamente si offrono a soccorrere gli altri uomini e le altre nazioni. Anzi spetta a tutto il popolo di Dio, dietro la parola e l'esempio dei suoi vescovi, sollevare, nella misura delle proprie forze, la miseria di questi tempi; e ciò, secondo l'antico uso della Chiesa, attingendo non solo dal
superfluo, ma anche dal necessario. Le collette e la distribuzione dei soccorsi materiali, senza essere organizzate in una maniera troppo rigida e uniforme, devono farsi secondo un piano diocesano, nazionale e mondiale; ovunque la cosa sembri opportuna, si farà in azione congiunta tra cattolici e altri fratelli cristiani. Infatti lo spirito di carità non si oppone per nulla all'esercizio provvido e ordinato dell'azione sociale e caritativa; anzi l'esige. È perciò necessario che quelli che vogliono impegnarsi al servizio delle nazioni in via di sviluppo ricevano una formazione adeguata in istituti specializzati.
89. Efficace presenza della Chiesa nella comunità internazionale La Chiesa, in virtù della sua missione divina, predica il Vangelo e largisce i tesori della grazia a tutte le genti. Contribuisce così a rafforzare la pace in ogni parte del mondo, ponendo la conoscenza della legge divina e naturale a solido fondamento della solidarietà fraterna tra gli uomini e tra le nazioni. Perciò la Chiesa dev'essere
assolutamente presente nella stessa comunità delle nazioni, per incoraggiare e stimolare gli uomini alla cooperazione vicendevole. E ciò, sia attraverso le sue istituzioni pubbliche, sia con la piena e leale collaborazione di tutti i cristiani animata dall'unico desiderio di servire a tutti. Per raggiungere questo fine in modo più efficace, i fedeli stessi, coscienti della loro responsabilità umana e cristiana, dovranno sforzarsi di risvegliare la volontà di pronta collaborazione con la comunità internazionale, a cominciare dal proprio ambiente di vita. Si abbia una cura particolare di formare in ciò i giovani, sia nell'educazione religiosa che in quella civile.

della pace vera. Adempiranno così debitamente al loro dovere in seno alla comunità internazionale. Il Concilio, poi, dinanzi alle immense sventure che ancora affliggono la maggior parte del genere umano, ritiene assai opportuna la creazione d'un organismo della Chiesa universale, al fine di fomentare dovunque la giustizia e l'amore di Cristo verso i poveri. Tale organismo avrà per scopo di stimolare la comunità cattolica a promuovere lo sviluppo delle regioni bisognose e la giustizia sociale tra le nazioni.
sabato 2 novembre 2013
PACE A TUTTI NOI
Quando mettiamo i nostri problemi nelle mani di Dio,
Egli metterà pace dentro nei nostri cuori.
E' proprio vero se noi abbiamo la capacità di scrutare la coscienza dell'uomo nel suo più intimo nel cuore, può cambiare l'uomo e cambia l'uomo cambia anche il mondo in un mondo più vivibile...
Egli metterà pace dentro nei nostri cuori.
E' proprio vero se noi abbiamo la capacità di scrutare la coscienza dell'uomo nel suo più intimo nel cuore, può cambiare l'uomo e cambia l'uomo cambia anche il mondo in un mondo più vivibile...
lunedì 27 maggio 2013
martedì 22 gennaio 2013
Giovane Pensatore Sulla Giustizia e Pace
Francesco Pirolo (in discernimento) |
Giustizia e Pace,
alla luce della Parola di Cristo.
Fin dalle scuole elementari, o forse anche prima, coloro che, come me, fanno parte delle generazioni post belliche, e sono nati e vissuti nell’alveo dei valori politici, civili e
giuridici della Repubblica fondata sulla
costituzione, a sua volta permeata della sintesi degli ideali illuministici di
matrice liberale o marxista, hanno sempre assunto tra i principi cardini della
“polis” quelli della giustizia nel mondo del lavoro e della pace sociale che ne deriva.
Ma, a volte assumere principi e ideali in maniera acritica,
passiva, senza averli assunti a coscienza, tramite una riflessione personale e
concreta, fa correre il rischio di depauperare il contenuto di quegli ideali
stessi, fino anche a snaturarli completamente, trasformando cosi’ certe verità
in menzogne!
Tutta questa premessa di carattere metodologico, al fine di chiarire la
prospettiva in cui mi voglio muovere:
dire Pace, Giustizia, Libertà, Uguaglianza,etc… può voler dire cose drammaticamente
diverse tra loro!
(a tal proposito sarebbe proprio indispensabile e risolutivo avere un
vocabolario molto più ampio e dettagliato e inequivoco di quello della nostra
lingua).
Poiché noi cristiani però, le nostre coordinate ermeneutiche di certe “parole” come quelle suddette abbiamo avuto la Grazia
di desumerle chiaramente e nella gioia nel Verbo/Gesù Cristo, ecco che abbiamo
il dovere, e il piacere anche a mio avviso, di introdurre anche “gli altri” al
vero senso di esse.
Noi cristiani dobbiamo quindi, anzi tutto chiederci: ma Gesù cosa intendeva per
eguaglianza, per libertà, per giustizia, per pace? Altrimenti, il nostro
cristianesimo rischia veramente di cadere vittima dell’equivoco; c’e’ solo un
Verbo, e si e’ rivelato incarnandosi 2046 anni fa; noi uomini non dobbiamo
avere la presunzione di sapere meglio di Lui quale fosse il contenuto di quelle
parole! Ne’ cadere, per una mal riposta
fiducia eccessiva in noi stessi , nello sconforto di fronte alle difficoltà
della vita di mondo (sia essa individuale, sia essa associata nella Polis).
Il compito di interpretare e circostanziare che cosa
significasse il Verbo incarnato con quelle parole, spetta a Santa Madre Chiesa e allo Spirito Santo che la guida, non
certo a un ignorante come me; tuttavia, cio’ che mi e’ chiaro e’ che il
Verbo incarnato non e’ solo Pastore di
anime che le guida all’Ovile del Paradiso; la sua grandezza e compiutezza sono
state tali che chiariscono come l’uomo sia un ente unico destinato, si’ alla
trascendenza di quell’Ovile, ma per il tramite di questa vita immanente,
corporea fatta anche di cose materiali; e tra esse c’e’ anche la Politica, la
vita della Polis, della collettività associata degli uomini; il dogma della laicità
assoluta della politica, e’ secondo me, un falso ideale; l’Uomo e’ sempre lo
stesso:
Voi pensate che quando siete a lavoro la vostra anima non sia con voi? Pensate
che la vostra anima viva solo in Chiesa? Falso!!
In definitiva: e’ vero che la Libertà, l’Eguaglianza la Giustizia e la Pace
sociale siano degli ideali, come ci insegnano giustamente fin dalle elementari;
ma il credere che la definizione dei loro contenuti sia ad esclusivo
appannaggio dell’essere umano lasciato solo a se stesso e’ un rischio terribile
che la storia umana sta correndo da diverso tempo; e’ vero che Gesù, sempre
Lui, ha distinto chiaramente tra cio’ che e’ di Dio e cio’ che e’ di Cesare, ma
io ho il sentore che “Cesare” voglia far troppo da solo!
domenica 13 gennaio 2013
UNO DI NOI
UNO DI NOI www.oneofus.eu oppure www.unodinoi.mpv.org |
Non è solo una firma. E' molto di più l'impegno a sottoscrivere << Uno di noi >>, la campagna promossa dai movimenti per la vita nei ventisette Paesi della Ue per arrivare al riconoscimento giuridico dell'embrione . Serve un milione di firme per far intervenire il legislatore europeo. Ma l'obbiettivo è ben più ambizioso. Per questo adesso è il momento della mobilitazione con la possibilità di aderire anche online.
p. Giuseppe Tesse, OSA
Commissione Giustizia e Pace
Commissione Giustizia e Pace
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Cari Visitatori è stato creato questo BLOG a motivo di poter raggiungere il messaggio di Giustizia e pace a tutto il mondo con le parole di Sant'Agostino sull'insegnamento di Gesù Cristo...
Nilo